La grande alleanza

Riccardo Christian Falcone | 23-03-2018 | Le opinioni

Siamo in piazza per Scafati, non contro Scafati. Tutta la fatica di questi mesi, l’enorme sforzo organizzativo che abbiamo compiuto per questo 21 marzo, tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto per Scafati e gli scafatesi, non contro di loro.

Forse non ci sarebbe neanche bisogno di dircela questa cosa. Ma noi vogliamo ribadirlo, con umiltà e con determinazione, perché non sfi ori nessuno l’idea che il nostro “invadere” le strade di Scafati nel primo giorno di primavera sia un atto di accusa nei confronti della città e dei suoi abitanti.Vogliamo ribadirlo perché non possiamo più accettare di rimanere schiacciati da quel maledetto paradosso di essere noi, i cittadini onesti e per bene di questa terra martoriata dalla camorra, quelli che la infangano, la sporcano, la violentano. Se siamo qui, è perché noi questa terra la amiamo e la vogliamo difendere da chi veramente continua a macchiarne la nobile storia di terra di resistenza. Se siamo qui è perché crediamo che, qui come altrove in Campania e in Italia, ci sia bisogno di ridare slancio a questa azione di resistenza civile. Per questo chiediamo a tutti di camminare con noi. Per questo chiediamo agli scafatesi di accogliere il 21 marzo come una straordinaria e storica occasione di riscatto e di dignità.

Siamo convinti che questo messaggio arriverà forte e chiaro alla parte sana, laboriosa e onesta di questo territorio. Così come dovrà arrivare forte e chiaro a quanti invece – e sono di certo la minoranza – si sono messi in testa di poter tenere sotto scacco questa città con la violenza, con la prevaricazione, con le bombe.

Ciò che vogliamo fare, insomma, è provare a costruire una grande alleanza civile, una mobilitazione trasversale che faccia capire a tutti che non ci sarà più spazio per la paura, per i silenzi, per la rassegnazione e l’indifferenza. E che davvero sta arrivando la primavera dell’impegno e della corresponsabilità.

Lo faremo nel nome delle vittime innocenti delle mafie, perché siano loro a indicarci la direzione di un impegno coerente e credibile per la verità e la giustizia. Un impegno che diventi ogni giorno più forte della sua straordinaria

ordinarietà. Un anno fa dalle pagine del Piccolo avevamo anticipato l’idea di celebrare l’edizione 2018 della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie proprio nell’Agro nocerino sarnese.

Lo avevamo fatto consapevoli che proprio questa lingua di terra storicamente fosse stata crocevia di interessi mafiosi e criminali, di indicibili alleanze, di sporchi affari. Devastazione ambientale, povertà, marginalità, le vicende di cronaca nera e giudiziaria di questi mesi sono i frutti avvelenati di tutto questo. In un quadro generale che, riferendosi all’Agro, le parole dell’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia fanno apparire davvero desolante.

“Nell’Agro – scrive la DNA – si avverte ancora oggi, come nel passato, la presenza costante, invasiva ed asfissiante di gruppi criminali facenti capo o comunque soggetti all’influenza di personaggi per così dire ‘carismatici’ della camorra locale”. Ecco, se saremo in piazza contro qualcosa, sarà contro tutto questo. Per riprenderci Scafati e l’Agro, per riprenderci il nostro tempo e il nostro spazio, per riprenderci la nostra libertà e la nostra speranza.